lunedì 13 febbraio 2012

Prime recensioni per Bel Amì

Bel Amì non ha ancora avuto la sua prima mondiale che già arrivano le prime recensioni:

Qua possiamo vedere la scan da Total Film che assegna al film 3 stelle


Mentre di seguito possiamo leggere la recensione da parte di Sight and Sound


Il romanzo di Guy de Maupassant su un mascalzone senza principi che scala la società parigina del periodo della Belle Epoque ha avuto alcuni adattamenti per lo schermo, favolosa quelal di Albert Lewin come The Private Affairs of Bel Amì del 1947, con Geroge SAnders nel ruolo principale. Lewin, un francofilo colto, ha fatto un bel se pur troppo prolisso lavoro, ma Sanders a 41 anni era troppo vecchio per il ruolo e la censuara di Hollywood, con grande fastidio di Lewin, ha imposto un finale moralistico in cui il protagonista incontra il suo destino in un duello fatale. Difficile pensare a qualcosa di più in disaccordo con il romanzo di Maupassant che trasuda cinismo urbano per il quale lo scrittore era famoso.

La nuova versione non ha un'ipocrisia del genere. La sceneggiatrice Rachel Bennette offre una resa fedele all'originale, fino al finale in cui Georges Duroy (l'ambizioso Bel Amì del titolo) assaporando il suo trionfo superficila sulla società corrotta che lui disprezza e al tempo stesso incarna. Anceh se ben radicata nel suo periodo - i luogi di Budapest impersonano Parigi del 1890 - i temi del film si estendono notevolmente nell'attualità. Un paese arabo è invaso, i partiti politici denunciano le rispettive politiche, la stampa attacca la corruzione e un giovane di talento raggiunge grazie la celebrità grazie ad un bel viso.

I regisit Declan Donnellan e Nick Ormerod, qui al loro debutto, sono più noti per il loro lavoro in Cheek By Jowl, una grande compagnia teatrale fondata nel 1981. se in Bel Amì si sente di tanto in tanto la mancanza di aria e l'alta direzione artistica che potrebbe riflettere il periodo in cui è ambientato, i registi hanno avuto troppa indulgenza con i primi piani. E'quasi come se non si fidassero dei loro attori per esprimere le emozioni - l'ultima cosa che ci si aspetterebbe da registi teatrali. Questo non fa a Robert Pattinson come Bel Ami nessun favore, perché in primo piano il suo volto, tende a scivolare nella specie bovina, ma ad un ulteriore vista dà un performance divertita e insinuante. Una scena dove gioca con la sua futura amante Clothilde (Christina Ricci, supplichevole gattina) e la sua figlioletta mette in risalto il fascino fanciullesco che lo mette in buona luce con le donne parigine. Anche così lui è superato nella recitazione dal suo trio di amanti, Ricci, Uma Thurman come il suo mentore e successivamente sua moglie, e Kristin Scott Thomas, vulnerabile e  commovente moglie del suo capo. Come osserva Thurman/Madeleine, inconsapevolmente colloca Georges sul suo cammino senza scrupoli verso l'alto.
Fonte: TOR - Traduzione: CrazyForRobert

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