venerdì 24 febbraio 2012

Bel Amì recensito da Eye For Film UK


Per il classico romanzo di Guy de Maupassant, non ci potrebbe essere un punto più opportuno in cui per arrivare sul grande schermo. Con i suoi temi della corruzione politica e giornalistica e la prospettiva di una guerra impopolare all'estero, è rilevante oggi come non lo è mai stato, e per molti versi funziona come un quadro di transizione tra la spesso romanzata del 18 ° secolo e l'età brutale moderna.

Per molti, naturalmente, il motivo principale per vederlo sarà la stella Robert Pattinson. Di certo non delude, ma soprattutto perchè sa svolgere in personaggio sgradevole bene, e nessuno potrà dire come i fan reagiranno a questo. Spesso è a dorso nudo, naturalmente, perchè il giovane Georges - il Bel Amì del titolo - quando arriva a Parigi ciò che ha da vendere è il suo corpo. Ma Geroges non sta cercando di sbarcare il lunario per le strade. L'altra cosa che possiede è l'ambizione. Per sedurre le donne ricche, si immagina che potrebbe trovare un mezzo per manipolare gli uomini ricchi e salire la scala sociale.

Poi ci sono le donne. Molto diverse dai loro personaggi, sono poco riconoscibili. C'è Christina Ricci che interpreta la giocosa Clotilde, Kristin Scott Thomas è la fragile Virginie, la donna più anziana, e c'è Uma Thurman, la formidabile Madeleine Non si può fare a meno di ricordare la sua Cecile in Le relazioni pericolose, qui lei è cresciuta, non meno desiderabile, ma con molto più in comune con Laclos "Marguise de Meurteuil". Ogni donna dà il suo tutto, apparentemente godendosi la possibilità di fare qualcosa di diverso. Il salario per questo film erano apparentemente bassi - tutti lo facevano per amore e si vede. Queste è una fantastica occasione per vedere alcuni dei più grandi talenti del settore in cima al gioco. E' un concetto popolare, e Geroges è completamente, irrimediabilmente sbagliato - sfrutta le donne più sofisticate di lui - ma lui arriva a riconoscere questo e ad adattarsi nonostante la sua limitata intelligenza e mancazna di vero talento, che è la parte migliore del film. Perchè Pattinson non ha paura di interpretare, nonostante la debolezza, la mediocrità, questo ruolo, l'eroe meno romantico.

C'è un sacco di storia dell'originale Bel Amì, e per necessità c'è stato qualche tagli. Il risultato è facile da seguire ma ci sono posti dove non tutto è collegato con il salto successivo, costringendo gli attori a passare attraverso cambiamenti emotivi troppo veloci per essere credibili. E' anche difficile, in questo lasso di tempo, comunicare con successo le passioni sociali - in particolare per quanto riguarda la classe - che limitano le opzioni di Georges e contribuiscono a plasmare il suod estino. Ma il nucleo della storia, i suoi temi e l'atmosfera sono effettivamente conservati e Maupassant lo aveva scritto nel suo auto epitaffio: "Ho ambito a tutto e ho preso poco" - echi attraverso ciò che diventa, nonostante il successo superficiale di Geroges, un racconto ammonitore.

Dove si inciampa, Bel Ami è trascinato da un'incantevole score di Lakshman Joseph De Saram e Rachel Portman. La fotografia di Stefano Falivene dà profondità e colore a questa Parigi storica (in realtà Belgrado), con una varietà lussureggiante di interni dallo squallore feroce della prima casa di Georges ' pieno di fumo, la sede del giornale  con pannelli di legno dove trova occupazione e gli elegante salotti. I costumi sono superbi e ben si adattano ai singoli personaggi, non solo tirare avanti ad essere belli. Tutto sommato, è un piacere per gli appassionati del romanzo storico e un film con un sacco di importante, anche se spiacevoli, cose da dire.

Fonte: TOR - Traduzione: CrazyForRobert

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